10/04/2017
Il trasferimento dell’EMA a Milano: un’occasione da non perdere

Con il post Brexit molto si è discusso in questi ultimi mesi sui possibili rischi a livello comunitario ma anche sulle possibili ricadute nel settore della sanità e in quello della  farmaceutica.

A proposito di Brexit, in attesa che la Gran Bretagna dipani la crisi politica e istituzionale in cui è piombata dopo la recentissima sentenza dell’Alta Corte britannica che a sorpresa non ha riconosciuto al governo Inglese il diritto di avviare il negoziato con la Commissione di Bruxelles senza aver prima consultato la Camera dei Comuni e anche quella dei Lord, nel nostro Paese, si continua a discutere delle opportunità che potrebbero riguardare direttamente l’Italia in termini di occupazione e di investimenti.

Da più parti infatti si è sollevato un coro di richieste per spostare da Londra, in Italia, l’EMA (Agenzia Europea del Farmaco).

Il Segretario Generale della Femca CISL, Angelo Colombini, spiega perché auspica che le istituzioni accolgano la richiesta di trasferire la nuova sede dell’EMA a Milano.

“Il settore farmaceutico è un settore strategico per il nostro Paese e non può essere trascurato. Tanti sono i fattori che fanno sì che Milano abbia le carte in regola per ospitare l’Agenzia. L’unica altra città italiana che potrebbe ambire a ospitare la sede dell’EMA è Roma. Peccato che l’attuale sindaco ritenga che l’EMA non sia una priorità per i romani avendo quest’ultimi già la sede dell’AIFA e l’Istituto Superiore di Sanità.

Riteniamo sia un’ulteriore occasione persa non solo per i romani ma anche per l’intera regione e così Milano deve giocare questa partita fino in fondo perché l’Italia non può permettersi di perdere un’occasione così ghiotta.

La farmaceutica made in Italy è oramai una realtà industriale 4.0 di primo piano in Europa. Seconda dopo la Germania per produzione ma prima per il valore pro-capite, con un export da record, un’occupazione estremamente qualificata di più di 60.000 addetti e con investimenti che hanno una crescita a due cifre rispetto all’anno precedente. Dati Farmindustria sulla farmaceutica in Lombardia e nel resto dell’Italia, danno la foto di un settore manufatturiero di eccellenza che produce innovazione e valore in controtendenza con le realtà della stragrande maggioranza di altri settori produttivi. E’ la Banca d’Italia che segnala che la farmaceutica è l’unico settore infatti ad aver aumentato la propria capacità produttiva, proprio a partire dalla Lombardia, regione in cui risiedono la stragrande maggioranza delle multinazionali farmaceutiche.

La Lombardia quindi al primo posto tra le regioni Biotech in Italia e centro del network di ricerca e sviluppo degli studi clinici che hanno l’obiettivo di rendere il nostro Paese leader mondiale nell’ambito delle tecnologie umane e della long life, per una ricerca volta al bene comune e al miglioramento della qualità della vita.

Ricerca che nei prossimi anni vedrà impegnate l’80% delle imprese del settore nello sviluppo di farmaci biotech, nella medicina personalizzata, nella cura delle malattie rare e nella ricerca di genere.

Ai fini di attrarre ulteriori investimenti sarà pertanto di fondamentale importanza che si concretizzi l’ipotesi del trasferimento della sede dell’EMA da Londra a Milano. L’Agenzia entrerebbe in sinergia con lo Human Technopole, nuova grande struttura di ricerca tra le più avanzate d’Europa e del mondo, facendo diventare Milano il punto di riferimento europeo per le biotecnologie e per le scienze della vita. Tra l’altro a Parma ha già sede l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e la vicinanza con Milano faciliterebbe il coordinamento di due settori che negli Stati Uniti, in Cina e in India fanno già parte di un unico ente regolatorio.

Questo potrebbe finalmente dare il via alla costituzione di un polo europeo dedicato alla tutela della sicurezza alimentare, della farmaceutica e delle biotecnologie. Sappiamo che l’Italia e Milano in particolare non è la sola a volere ospitare l’Agenzia europea che dovrà traslocare da Londra. Si sono infatti fatti avanti l’Irlanda, la Danimarca, la Spagna e la Svezia ma la Lombardia è la regione che con il dopo Expo ha sempre più un respiro Europeo e un tessuto industriale accogliente oltre che una concentrazione di luoghi che vanno dalle università ai centri di ricerca che fanno di Milano il luogo con tutte le carte in regola per ospitare la prossima sede dell’EMA.

Come parti sociali quindi non possiamo che caldeggiare e auspicare che la sede dell’EMA sia trasferita a Milano per i risvolti positivi che avrebbe anche per le nostre imprese e per tutto l’indotto che ruota intorno ad essa in termini scientifici e non. Basti pensare che l’Agenzia, che oggi ha sede nel quartiere finanziario di Londra, occupa circa 900 dipendenti che vivono su quel territorio con le loro famiglie e che attrae un indotto, a vari livelli di circa 60.000 persone.”

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