23/03/2020
Sospensione attività produttive: pronti alla mobilitazione se Governo non tutela settori non essenziali

Il decreto del Governo sulle attività essenziali ha allargato eccessivamente le maglie. L’elenco delle attività contenute nel decreto è troppo ampio e sta consentendo a tante aziende di tornare indietro rispetto all’ipotesi di sospensione dell’attività. È evidente che il Governo ha ceduto alle pressioni di Confindustria che cinicamente continua ad anteporre la logica del profitto a quella della tutela della salute dei lavoratori. Nonostante abbia firmato il Protocollo sulla sicurezza insieme al Governo e alle OO.SS. non ha perso tempo ad attivare il suo ruolo di lobby per cambiare i contenuti del decreto.

Se Cgil, Cisl e Uil non fossero intervenute nella serata di ieri, minacciando lo sciopero generale per ridurre le attività considerate essenziali contenute nel decreto, ci saremmo trovati oggi di fronte ad un decreto che sostanzialmente modificava poco rispetto alla situazione precedente. Inoltre, i contenuti del decreto conferiscono ampi poteri di deroga, rispetto al criterio di essenzialità, al ministero delle Attività produttive e dell’Economia e Finanza oltre ad ampliare il potere sulla stessa materia alle Prefetture. Per tale motivo condividiamo la scelta di Cgil Cisl e UIL di richiedere urgentemente ai suddetti Ministeri un incontro finalizzato a modificare l’elenco dei codici Ateco contenuti nell’allegato 1 al dpcm del 22 marzo.

Filctem Femca e Uiltec Nazionali condividono il documento unitario delle Confederazioni e garantiranno copertura politica per tutte le iniziative che le strutture e le Rsu, appartenenti ai settori aggiunti nello schema del decreto che non rispondono alla caratteristica di attività essenziali, riterranno opportuno mettere in campo, fino alla proclamazione di sciopero.

Inoltre, Filctem, Femca, Uiltec ritengono che per tutti coloro che dovranno con il loro lavoro assicurare i servizi essenziali per il paese, l’applicazione del protocollo del 14 marzo sia indispensabile per garantire il diritto costituzionale alla salute individuale e collettivo. Pertanto, chiedono misure stringenti per garantire l’applicazione del protocollo stesso con l’intervento, se necessario, delle autorità sanitarie e delle forze di sicurezza, ove questo non avvenisse Filctem Femca e Uiltec nazionali garantiranno copertura politica a tutte le strutture e le Rsu per tutte le iniziative che sarà necessario mettere in campo per far rispettare il Protocollo condiviso del 14 Marzo fino alla proclamazione dello sciopero.

LE SEGRETERIE GENERALI FILCTEM CGIL – FEMCA CISL – UILTEC UIL

 

Leggi il comunicato unitario di Cgil, Cisl e Uil sullo sciopero generale

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