17/10/2018
Relazioni industriali per l’innovazione nella Farmaceutica: a Roma il seminario nazionale Femca Cisl

C’è un settore in Italia che non conosce crisi e che continua a far parlare di sé come motore trainante dell’export made in Italy: si tratta dell’industria farmaceutica, che in Italia vale ben 31 miliardi in produzione, primi in Europa in termini di crescita dell’export (+107% nel 2017), al terzo posto a livello nazionale per investimenti in R&D, e tra i settori più green nella manifattura (-69% di consumi energetici e -66% di emissioni di gas climalteranti negli ultimi 10 anni)*.

Con una presenza del 60 percento di multinazionali straniere e del 40 percento di imprese italiane, il nostro Paese rappresenta oggi un vero e proprio hub a livello internazionale per la produzione di farmaci, di cui si prevede una costante crescita, in particolare dei medicinali oncologici, antidiabetici, antireumatici, antivirali, nonché di vaccini.

Le profonde innovazioni nel campo scientifico, un diverso approccio alla cura della persona, una medicina più personalizzata, più specialistica e una ricerca “in rete” a livello mondiale hanno reso evidenti le grandi potenzialità di questo settore, che sta contribuendo più di altri alla ripresa e alla crescita di qualità del nostro sistema industriale, con un buon riscontro anche sul piano occupazionale.

Comprendere tutti gli aspetti – tecnologici, occupazionali e di competitività – è stato l’obiettivo del seminario promosso dalla Femca Cisl nazionale “Il settore farmaceutico in Italia”, tenutosi oggi presso l’Auditorium di via Rieti 13 a Roma, a cui hanno preso parte, tra gli altri, Carlo Riccini di Farmindustria, Matteo Colombo del centro studi ADAPT.

Tra i punti chiave affrontati, la necessità di gestire il cambiamento per ciò che riguarda l’innovazione tecnologica, organizzativa, professionale; il welfare aziendale e la conciliazione dei tempi di vita-lavoro; le politiche attive, attraverso il rilancio del fondo bilaterale di solidarietà TRIS (Tutele, Riqualificazione, Innovazione, Solidarietà), che coadiuvi non solo l’accompagnamento alla pensione ma anche l’ingresso di giovani lavoratrici e lavoratori e la riqualificazione professionale.

Come illustrato da Riccini (Farmindustria), la disruption portata dai cambiamenti tecnologici coinvolgerà tutti i processi, dalla ricerca, alla produzione, fino alla distribuzione e all’accesso ai mercati. Bisogna quindi riflettere su quali siano – in un settore così regolamentato – i modelli regolatori più adatti per accogliere e non farsi travolgere dall’innovazione, fondamentale fattore di competitività.

I driver di questa innovazione, ha spiegato successivamente Colombo (Adapt), dovranno essere accompagnati da cambiamenti non solo nei processi organizzativi, ma anche nei sistemi di welfare e di formazione. Il crescente invecchiamento della popolazione, e conseguentemente dei lavoratori, rende necessaria una formazione professionale che garantisca l’occupabilità degli addetti di questo settore per tutta la propria vita lavorativa.

In tal senso, l’Osservatorio nazionale sulla Farmaceutica, costituito dalle organizzazioni sindacali di settore e da Farmindustria, rappresenta una sede privilegiata per il confronto sui profondi cambiamenti dell’industria del farmaco, monitorandone e valutandone le innovazioni organizzative, i nuovi contenuti professionali richiesti, e in particolar modo le politiche per favorire il ricambio generazionale al suo interno.

“Come Femca Cisl vogliamo svolgere un ruolo da protagonisti a sostegno dell’innovazione, della produttività e dell’occupabilità all’interno del settore – ha dichiarato Nora Garofalo Segretaria Generale Femca, a conclusione del seminario – a partire dall’esigenza di azioni condivise con Farmindustria più decise nei confronti del governo, in termini di politiche sanitarie e di governance del settore sul piano industriale e sociale, assieme al rilancio delle relazioni industriali come leva per lo sviluppo”.

Un focus speciale infine sull’informazione scientifica, e sulla sua valorizzazione, mediante l’analisi dei cambiamenti che stanno investendo la figura dell’informatore scientifico del farmaco e la mappatura delle nuove competenze richieste, della formazione necessaria, dell’evoluzione dei sistemi di controllo e dell’orario di lavoro.

*dati Farmindustria (2017)
Roma, 16 ottobre 2018

Leggi anche:

Il lavoro che cambia, Farmindustria-Femca Cisl: “Non farci travolgere dall’innovazione” – Aboutpharma, 17 ottobre 2018

 

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