29/07/2018
Rafforzare la cooperazione sindacale attraverso gli Accordi Quadro Internazionali: dalla Conferenza IndustriALL sull’Energia a San Pietroburgo

Più di 200 rappresentanti da 70 sindacati del mondo si sono riuniti a San Pietroburgo, in Russia, il 25 e 26 luglio per la conferenza mondiale IndustriALL Global Union per il settore dell’Energia, sul tema Building Union Power in Energy Industries (“Costruire il potere sindacale nell’industria energetica”).

Il settore energetico sta affrontando rapidi cambiamenti nelle politiche e nelle strutture energetiche nazionali, per raggiungere gli obiettivi di riduzione dei cambiamenti climatici e adattarsi alle nuove tecnologie che cambiano sostanzialmente le competenze richieste ai lavoratori del settore energetico. Ciò avviene in un contesto di crescente domanda di energia, di privatizzazione e di aumento del lavoro precario nel settore.

La Just Transition (“Transizione giusta”), nel contesto di un’occupazione industriale sostenibile, è necessaria per garantire che i cambiamenti nel settore energetico siano attuati con equità e giustizia ai lavoratori, alle loro famiglie e comunità.

La cooperazione tra sindacati è quindi essenziale per far sì che in ogni Paese del mondo il cambiamento tecnologico sia sostenibile, in termini ambientali e sociali. In tal senso, gli Accordi Quadro Globali sono uno strumento importante per rendere effettivi gli standard internazionali  e condizioni di lavoro dignitose in tutta la filiera delle attività delle imprese multinazionali.

“Il valore aggiunto degli accordi quadro internazionali sta nel fatto che questi rappresentano l’esito di negoziati diretti tra i rappresentanti dei lavoratori e tra la direzione aziendale.

– ha spiegato Nora Garofalo, ospite del panel Boosting Global Solidarity through Global Framework Agreements –  “Inoltre, con la stipula di questi accordi, le aziende multinazionali si assumono la responsabilità di verificare che vengano rispettate le norme fondamentali del lavoro e dei diritti sociali, tutte le disposizioni relative alle condizioni di lavoro, alle relazioni industriali, alla tutela della salute, della sicurezza sul lavoro, alla formazione e alla protezione ambientale, in tutti i Paesi in cui operano”.

La Segretaria generale ha quindi raccontato i contenuti e le ragioni che hanno portato la Femca Cisl, assieme alle altre sigle sindacali, a IndustriALL Global Union e al management aziendale, alla stipula nel 2002 dell’Accordo Quadro Globale per la Responsabilità Sociale in ENI, prorogato di recente nel 2016 a Barcellona.

Con la firma dell’intesa, Eni si impegna a porsi come interlocutore attivo in termini di sensibilizzazione, promozione e rispetto dei diritti umani e di condizioni di lavoro dignitoso, della non discriminazione verso diverse culture, religioni, etnie, tradizioni, preservando le identità biologiche, ambientali, socioculturali ed economiche.

Anche e soprattutto nel rapporto con fornitori, appaltatori e subappaltatori, contrattisti, agenti e consulenti esterni, Eni verificherà la professionalità e la condivisione degli stessi valori aziendali e degli standard internazionali in materia di diritti umani. Un fornitore è così vincolato a dichiarare espressamente la propria adesione a questi standard e, dall’altra parte, Eni si fa carico di valutare e segnalare eventuali carenze o aree di miglioramento.

Un carattere distintivo rispetto ad altri accordi è la presenza di un coordinatore, designato per la vigenza triennale dell’accordo congiuntamente alle parti sindacali firmatarie dell’accordo, al quale spettano anche i rapporti con le diverse funzioni aziendali coinvolte e il mantenimento delle comunicazioni tra i partecipanti alla riunione annuale, e di un comitato ristretto di cui fanno parte 5 membri del Comitato Aziendale Europeo ENI a rotazione e 5 rappresentanti dei lavoratori provenienti da diversi Paesi e dalle diverse unità di business.

“Abbiamo il dovere di provare a percorrere la strada degli accordi quadro globali – ha concluso la Garofalo – in quanto non sono solo l’economia e i processi produttivi ad essere diventati globali, ma deve esserlo anche la nostra responsabilità verso le persone”.

San Pietroburgo, 27 luglio 2018

 

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