07/04/2017
Proteste No TAP: superare i conflitti per definire una politica energetica che giovi a tutto il Paese

Le manifestazioni che stanno avendo luogo in Salento in opposizione all’inizio dei lavori per la costruzione delle opere di ingresso del gasdotto TAP (Trans Adriatic Pipeline) nel nostro territorio e la presa di posizione a sostegno di esse da parte di alcune istituzioni locali, a partire dal Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, ripropongono con forza la centralità della questione energetica (e delle infrastrutture necessarie) al centro del dibattito sul futuro del nostro Paese e del nostro sistema industriale.

Ci troviamo pertanto di fronte alla scelta di quali strade percorrere per la transizione energetica verso l’utilizzo a pieno delle rinnovabili (la sfida principale che ci si propone per i prossimi 50 anni). La Femca CISL, su questi argomenti, ha promosso da tempo iniziative per lo sviluppo e il potenziamento dell’accesso all’energia e delle produzioni sostenibili, sostenendo con determinazione l’utilizzo del metano, quale vettore energetico primario per questa fase temporale, sia per le basse emissioni di CO2, che per i costi medi inferiori e per l’impatto non particolarmente invasivo delle infrastrutture sul territorio.

Si dovrà pertanto uscire dalle contraddizioni ideologiche e localistiche che purtroppo caratterizzano invece il dibattito su questi argomenti con posizioni spesso fuorvianti e contraddittorie. Dovranno essere prese decisioni chiare e veloci, se vogliamo fare del nostro Paese un polo di sviluppo per i prossimi decenni di transizione energetica, sfruttando la sua posizione geografica strategica e baricentrica tra i Paesi produttori e i mercati europei.

L’Italia, infatti, a breve potrebbe caratterizzarsi come Hub Sud Europeo del trasporto del gas. Al fine di raggiungere questo obiettivo sarà fondamentale la realizzazione di alcune infrastrutture strategiche come il potenziamento della rete di trasporto, sviluppando la bidirezionalità dei flussi tra Nord e Sud Europa, portando a compimento la dorsale appenninica, rafforzando e diversificando le vie d’accesso del gas naturale in Italia.

Sono opere fondamentali per il sostegno della ripresa economica, dell’occupazione e alla necessaria diversificazione dell’approvvigionamento del gas, fortemente caratterizzato dalla dipendenza da Paesi a rischio geopolitico (Russia, Algeria, Libia). La realizzazione del TAP, la cui Società di gestione è partecipata al 20% dalla “nostra” SNAM, è strutturale per il completamento di questi obiettivi strategici in quanto, alimentando il nostro Paese di gas metano proveniente dall’Azerbaijan grazie all’apertura di un nuovo corridoio a Sud Est, potrebbe favorire anche processi di decarbonizzazione di impianti industriali proprio in Puglia.

Per questo come Femca CISL sosterremo con convinzione il progetto TAP, così come tutti quei progetti e quelle opere che possano accompagnare il Paese verso uno sviluppo sostenibile al di fuori però da condizionamenti strumentali.

Invitiamo pertanto le Istituzioni a evitare inutili battaglie di competenza e a superare i conflitti, individuando obiettivi comuni e definendo una politica energetica che possa sostenere la ripresa economica del nostro Paese.

La Segreteria generale Femca Cisl

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