23/06/2017
Se non sai dove stai andando potresti finire altrove: il project management per il sindacato

If you don’t know where you’re going, you might end up somewhere else.

 

Se non sai dove stai andando, potresti finire altrove. Ecco perché quando si inizia un progetto è utile prefigurare ciò che si vorrebbe vedere realizzato nel lungo termine, attraverso la definizione di obiettivi specifici e concreti.

Questo l’assunto di partenza del corso Project Management for Trade Union Representatives organizzato dall’ETUI a Cipro, dal 13 al 16 giugno 2017. I partecipanti, provenienti dai sindacati di diversi Paesi europei (Lituania, Lettonia, Irlanda, Svezia, Polonia, Italia) sono stati accolti calorosamente dai rappresentanti del sindacato cipriota ƩEK, che ha ospitato il corso nel proprio centro di formazione sindacale situato nella cittadina di Protaras.

Obiettivi specifici, quindi, ma seguendo alcune regole: l’Istituto di formazione del sindacato europeo ha infatti indicato lo “SMART principle” come stella polare da seguire per ogni aspirante project manager, ossia gli obiettivi in questione dovranno essere:

  • Specific – chiaramente individuabili
  • Measurable – misurabili, quindi facilmente quantificabili
  • Achievable – si hanno tutte le risorse a disposizione?
  • Realistic – niente è impossibile (o quasi), ma meglio restare sempre coi piedi per terra
  • Time related – il tempo è tiranno, per cui meglio definire delle scadenze plausibili, secondo le necessità della propria organizzazione

Il corso ha poi esplorato approfonditamente ogni fase di progettazione, dalla creazione della Work Breakdown Structure (suddivisione del lavoro in work packages), alla definizione del cronoprogramma, dal piano di monitoraggio e valutazione a quello di identificazione dei potenziali rischi, fino all’assegnazione delle responsabilità e delle risorse. Le quattro giornate di lezione, interattive e mai noiose, sono state perlopiù strutturate in lavori di gruppo e presentazioni collettive, e accompagnate dall’uso costante di strumenti che possono coadiuvare la progettazione, come il programma informatico Smartsheet.

Tra i momenti di maggior confronto, la questione della “vita del progetto” dopo il progetto: come non rendere vano l’investimento in termini di risorse (economiche, umane e tecnologiche) una volta conclusa la conferenza finale? Tutto parte (e non finisce) dal piano di disseminazione del progetto. È fondamentale definire una strategia di lungo termine e assegnarle un coordinamento che possa essere il più possibile continuativo. È essenziale non avere paura di sperimentare e innovare, attraverso nuovi mezzi, nuovi canali, ricercare nuovi target group. Ogni opportunità di diffusione e condivisione del nostro progetto va colta, per far sì che i risultati ottenuti non finiscano nel dimenticatoio.

Alessandra Tolentino
Responsabile Relazioni Internazionali FEMCA CISL
Twitter: @a_tolent

Dalla newsletter 28/2017 su Formazione, Progettazione, Ricerca Europea CISL

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