07/08/2017
Naspi 2017, come funziona la nuova indennità di disoccupazione

Come noto, la Naspi 2017 è la nuova indennità di disoccupazione che spetta ai lavoratori subordinati, nel caso in cui perdano involontariamente il lavoro a causa di un licenziamento singolo o collettivo.

Il lavoratore disoccupato, qualora in possesso di tutti i requisiti di Legge, può contare su una prestazione a sostegno del proprio reddito chiamata Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego.

A chi spetta

Anche quest’anno, i lavoratori che perdono il lavoro a causa di un licenziamento involontario o per dimissioni per giusta causa, hanno la possibilità di presentare all’Inps, la domanda di disoccupazione Naspi Inps, qualora in possesso di determinati requisiti.

Non tutti i lavoratori hanno diritto a percepire il sussidio di disoccupazione, infatti, secondo la normativa vigente, ed in particolare i decreti attuativi della riforma del lavoro Jobs Act la disoccupazione Naspi 2017 spetta, solo a:

  • Dipendenti a tempo indeterminato e determinato;
  • Apprendisti;
  • Soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato;
  • Personale artistico sempre se a contratto subordinato;
  • Dipendenti a tempo determinato della Pubblica Amministrazione;
  • Lavoratori domestici.

 

A chi NON spetta la Naspi

I dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni e gli operai agricoli, non hanno diritto all’indennità di disoccupazione.

Quanti contributi servono per avere diritto alla Naspi

Il requisito contributivo che il disoccupato deve soddisfare nel 2017 per avere diritto alla disoccupazione, è quello di aver versato almeno 13 settimane di contributi versati nei quattro anni precedenti al licenziamento.

Ai fini di calcolo, possono essere utilizzati anche altri tipi di contributi utili come quelli figurativi che sono stati accreditati al lavoratore/lavoratrice nei periodi di maternità obbligatoria, qualora siano stati già versati alcuni contributi prima dell’astensione, in quelli per il congedo parentale o per la malattia dei figli fino agli 8 anni di età, nel limite massimo di 5 giorni l’anno.

Al contrario, nel computo dei contributi utili ai fini della disoccupazione, non possono essere considerati utili, i periodi di cassa integrazione straordinaria e ordinaria a zero e quelli derivati dai permessi e congedi 104 per disabili gravi.

Requisiti Naspi 2017

I requisiti che danno diritto all’indennità di disoccupazione Naspi 2017, sono:

A) Stato di disoccupato: per acquisire lo stato di disoccupazione, il lavoratore deve essere in possesso, contemporaneamente, di 3 requisiti:

  • essere privo di occupazioneperché licenziato conto la sua volontà, perché dimessosi per giusta causa o licenziato durante il periodo tutelato da maternità, perché è intervenuta una risoluzione consensuale conciliativa presso la Direzione Territoriale del Lavoro, o perché è stata accetta un’offerta d licenziamento, o per il rifiuto da parte del lavoratore a trasferire in un’altra sede dell’azienda posta ad una distanza di oltre 50 km dalla sua residenza o perché raggiungibile in più di 80 minuti con mezzi pubblici;
  • essere immediatamente disponibile allo svolgimento di un’attività lavorativa, con la cosiddetta dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro;
  • essere attivo nella ricerca di lavoro, secondo le regole del patto di servizio personalizzato, sottoscritto presso il Centro per l’Impiego.

B) Aver versato almeno 13 settimane di contributi nei 4 anniprecedenti all’evento di licenziamento;

C) Aver lavorato almeno 30 giorni nei 12 mesi precedenti l’inizio della disoccupazione. Tali giornate, sono a prescindere dalla loro durata e quindi dall’orario di lavoro. Il periodo di riferimento su cui calcolare l’invio e la fine dei 12 mesi, può cambiare nel caso in cui vi siano stati dei particolari eventi, quali ad esempio:

  • malattia e infortunio sul lavoro;
  • CIGS e CIGO a zero ore;
  • Assenze per permessi 104;
  • Congedo obbligatorio di maternità, a patto che la contribuzione sia stata iniziata prima della sospensione;
  • Congedo parentale, purché indennizzato e intervenuto in costanza di rapporto di lavoro.

 

Assegno disoccupazione Naspi: importo massimo e minimo nel 2017

Capire come si calcola l’assegno disoccupazione NASPI, non è una cosa da poco in quanto servono dati oggettivi che solo il lavoratore, il datore di lavoro e l’INPS conoscono.

Per eseguire i calcoli, il lavoratore disoccupato ha bisogno di sapere:

  • le retribuzioni ricevute nel corso degli ultimi 4 anni;
  • Il numero di settimane di contribuzione versata durante i 4 anni;
  • Il coefficiente da applicare che è: 4,33.

Per reperire tutte queste informazioni, il lavoratore disoccupato, può accedere ai servizi telematici e tramite il PIN dispositivo, entrare sul proprio estratto conto previdenziale o rivolgersi alle Sedi INAS territoriali.

A questo punto, bisogna seguire una semplice formula:

  • Sommare tutte le retribuzioni imponibili ai fini previdenziali, corrisposte negli ultimi 4 anni;
  • Dividere la somma ottenuta per il n° di settimane di contribuzione versata;
  • infine, moltiplicare il risultato per il coefficiente 4,33.

Se il risultato ottenuto è:

  • uguale o inferiore all’importo 2017 di 1.195 euro, allora il disoccupato ha diritto a percepire un assegno pari al 75% di 1.195 euro.
  • sopra i 1195 euro, bisogna aggiungere al 75% un ulteriore 25% del differenziale tra la retribuzione mensile d il suddetto importo.

In ogni caso, l’importo massimo per il 2017 non può superare i 1.300 euro al mese.

Importante: tenere conto che a partire dal 91° giorno, l’importo dell’indennità scende del 3% ogni mese.

Durata Naspi 2017

La durata NASpI è di 24 mesi, secondo quanto previsto dal Jobs Act, al disoccupato spetta per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi 4 anni, senza tenere conto dei periodi coperti da contributi figurativi che hanno già dato luogo al pagamento di prestazioni di disoccupazione, anche se pagate in un’unica soluzione anticipata.

Per i lavoratori precari disoccupati, invece, la durata massima per l’erogazione dell’assegno di disoccupazione è per 6 mesi, in base alla presunzione che dietro la collaborazione di un anno di lavoro si possa configurare in realtà un contratto di lavoro subordinato.

 Novità 2017

Diverse circolari pubblicate dall’INPS sono intervenute a spiegare nello specifico come e quando si ha diritto alla nuova prestazione di disoccupazione, qual è la normativa introdotta dal Jobs Act considerato che si sarebbe dovuta ridurre da 2 anni a 78 settimane.

Per effetto del successivo Decreto attuativo del Jobs Act, n° 148/2015, invece, è stato stabilito che la NASpI 2017 dura 2 anni.

Pertanto, la disoccupazione per il 2017, continuerà ad essere corrisposta mensilmente, per un numero di settimane pari alla metà di quelle di contribuzione degli ultimi 4 anni.

Si ricorda inoltre che non possono essere considerati utili, i periodi contributivi che hanno già dato luogo ad erogazione di altre prestazioni di disoccupazione, anche nei casi in cui dette prestazioni siano state fruite anticipatamente in un’unica soluzione.

Domanda e decorrenza

Il disoccupato, al fine di ottenere la prestazione di disoccupazione deve presentare la domanda, a pena di decadenza, all’INPS, in modalità telematica, entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro:

I lavoratori devono compilare e inviare il modulo domanda NASPI direttamente online, se dispongono del PIN dispositivo, al seguente percorso oppure far compilare e inviare il modello al Patronato INAS Territoriale autorizzato ad inviare le richieste per via telematica.

In funzione della data di presentazione della domanda, il pagamento parte in tempi diversi, per cui se è presentata:

  • entro 8 giorni dal licenziamento: la prestazione è erogata a partire dall’ottavo giorno successivo alla data di cessazione del rapporto di lavoro;
  • dopo 8 giorni dal licenziamento: la disoccupazione parte dal giorno successivo a quello di presentazione della domanda;
  • dopo 8 giorni a causa di malattia, maternità o infortunio: il pagamento parte dall’ottavo giorno successivo al termine dell’evento.
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