27/12/2012
La nostra bussola per il 2013: il lavoro

di Sergio Gigli

E’ stato un anno molto difficile quello che ci lasciamo alle spalle. Lo sappiamo perché lo abbiamo vissuto, giorno dopo giorno, nei luoghi di lavoro e ai tavoli di trattativa. In giro per l’Italia, nei distretti e poli industriali. In ogni singolo stabilimento e fabbrica.

E’ stato un anno terribile anche per chi, come noi della Cisl, fa sindacato con il solo pensiero di tutelare i lavoratori e salvaguardare i posti di lavoro e la sicurezza delle famiglie. Come Femca, in particolare, anche nei momenti in cui sarebbe stato più facile protestare e dire di no, abbiamo sempre lasciato aperta la porta del dialogo e della trattativa. In alcuni casi anche del compromesso ma, alla fine, i fatti ci hanno dato ragione e abbiamo risposto trovando alternative per compensare l’avvio di un preoccupante processo di implosione di un sistema industriale e manifatturiero che ha fatto, nei decenni passati, la fortuna economica dell’Italia.

Il futuro non è meno complesso. Ne siamo consapevoli. Siamo in una profonda recessione che morde la spina dorsale di questo paese e delle sue attività produttive con la preoccupazione che la crisi non sia più soltanto congiunturale ma si trasformi in un fenomeno strutturale proprio dei paesi europei e del G7.

Inoltre, entriamo in un periodo di incerta e confusa campagna elettorale che ci porterà al voto alla fine di febbraio con coalizioni tutte da testare e verificare. Ma noi della Femca abbiamo chiaro gli obiettivi e i traguardi della nostra destinazione anche per il 2013.

Abbiamo chiaro, ad esempio, che non molleremo la presa sul tema delle pensioni e sulla necessità di inserire correttivi alla riforma Fornero in particolare sul nodo spinoso dei lavori usuranti e dei turni in fabbrica che sono stati penalizzati dalle modifiche introdotte. Su questo punto il nuovo Esecutivo e il nuovo Parlamento non potranno esimersi dall’intervenire al più presto.

Abbiamo chiaro altresì che, per quanto riguarda i rinnovi contrattuali, la strada da seguire è quella indicata dal rinnovo del contratto chimico-farmaceutico: un contratto apripista anche per altri comparti perché, oltre ad essere soddisfacente per la parte salariale, è stato siglato sulla base dei nuovi criteri introdotti con l’accordo del 28 giugno 2011 tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil e pone attenzione ai temi della produttività e dell’occupazione, in particolare quella giovanile.

Il 2013 sarà anche l’anno del nostro nuovo congresso e di una stagione di riorganizzazione della Cisl confederale che avvierà le fasi di accorpamento della Femca e della Fim in un grande e unico sindacato italiano dell’industria.

In questo rapido ma complesso quadro di contesto, siamo consapevoli dell’elevato livello di impegno e di pressione che si è riversato e che si riverserà sulle nostre strutture territoriali e sui nostri delegati. Per il grande lavoro e per la dedizione e passione da tutti dimostrata non posso che esprimere il più profondo e sentito ringraziamento a tutta l’organizzazione, a ciascun componente, quadro, delegato, rsu e operatore perché senza di loro nessuno dei risultati ottenuti avremmo potuto portare a casa. Ma la strada non è terminata. E, proprio per questo, vi chiedo uno sforzo in più per il 2013 così da affrontare nel modo migliore le sfide che ci troveremo sul nostro cammino orientati, come sempre, dall’unica bussola possibile per una grande sindacato riformista: quella della difesa del lavoro e del rilancio dello sviluppo e della crescita industriale del nostro paese.

Roma, 27 dicembre 2012

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