16/05/2017
K-Flex: firmata la proposta del Tribunale di Monza
Si è conclusa lunedì 15 maggio la travagliata vicenda dei lavoratori della K-FLEX, l’azienda produttrice di isolanti con sede a Roncello, la cui direzione mesi fa ha irresponsabilmente deciso di chiudere lo stabilimento italiano per delocalizzare la produzione in Polonia.
A seguito di 113 giorni di sciopero ad oltranza, iniziative di solidarietà e presidi permanenti , dopo aver coinvolto i rappresentanti del MiSE e le istituzioni locali, la decisione è spettata al Tribunale di Monza, che ha infine registrato l’accettazione da parte dei lavoratori di un accordo di mediazione con l’azienda proposta dal Giudice del Lavoro.
Per i 187 lavoratori che hanno dovuto rinunciare al proprio posto di lavoro, l’indennità corrisposta sarà di circa 42.000 euro cadauno. L’accordo è stato votato dai lavoratori con referendum, con 135 voti a favore e 25 contrari.
Un’incentivazione economica irrisoria se si pensa allo stravolgimento che le famiglie di questi lavoratori dovranno affrontare e all’ingiustizia perpetratasi da un’azienda, con casa madre in Italia, che ha percepito finanziamenti pubblici per la ripresa e la crescita della propria produttività, destinandoli invece a investimenti all’estero.
Come Femca, continueremo a lottare perché il Governo prenda seri provvedimenti perché tali situazioni non possano ripetersi. «Dobbiamo misurare la politica sulla modifica delle norme che erogano soldi pubblici e permettono di andare all’estero a fare investimenti», ha detto fuori dal tribunale Massimo Ferni della Femca Cisl Monza Brianza Lecco.
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