16/10/2012
Emilia Romagna: Sciopero Ceramiche Ascot

La protesta è stata proclamata unitariamente dai sindacati di categoria Femca-Cisl e Filctem-Cgil insieme alle rsu per chiedere corrette relazioni industriali e il pagamento del salario variabile, sospeso dal 2009. Contemporaneamente allo sciopero si svolgerà per tutta la giornata un presidio dei lavoratori davanti ai cancelli dei due stabilimenti. «Critichiamo con fermezza i metodi della direzione aziendale di Ascot Ceramiche, che da tempo affronta le relazioni sindacali con troppa sufficienza – affermano Massimo Muratori della Femca e Ivano Ninzoli della Filctem – Lo dimostra il fatto che dai tavoli ufficiali di trattativa l’azienda esce con posizioni e dichiarazioni che vengono poi puntualmente smentite o confutate nei giorni successivi; questo avviene sistematicamente, mettendo in discussione la credibilità della rsu. Tale atteggiamento dimostra la scarsa importanza che si dà al tavolo sindacale, forse perché qualcuno – proseguono i due sindacalisti – è convinto il tavolo che non conti assolutamente nulla. All’azienda interessa solo il confronto diretto con le maestranze, infischiandosene delle loro rappresentanze». La stessa cosa succede sulle modifiche agli orari di lavoro: nonostante vi siano accordi nei quali è previsto che le parti si debbano incontrare alla fine dei periodi sperimentali dell’applicazione di quell’orario, l’azienda procede unilateralmente nel continuare ad applicare orari non più concordati. Anche sulla formazione, per la quale erano previsti percorsi condivisi, di fatto i sindacati non sono mai riusciti a ottenere il rispetto dei modi e tempi degli accordi. Infine, c’è la questione del salario variabile, la cui erogazione è stata sospesa dall’azienda alla scadenza del contratto aziendale nel 2009, ma senza una vera e propria disdetta. «L’azienda ha continuato a ritenere validi tutti gli altri capitoli del contratto aziendale, rendendo ancora più assurda questa decisione unilaterale. Invano nei mesi scorsi abbiamo più volte cercato, insieme alla rsu, – concludono Femca-Cisl e Filctem-Cgil – di provare a condividere con la direzione aziendale ragionamenti che riguardassero il ripristino di tale erogazione».

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