25/10/2012
Calabria: depurazione, voltare al più presto pagina.

Si è svolta a Lamezia Terme, presso la sede regionale della CISL, una riunione con il gruppo dirigente della FEMCA Cisl Calabria, per esaminare e discutere le problematiche inerenti la gestione dell’acqua e della depurazione; settori altamente strategici ed essenziali per i cittadini ed i lavoratori addetti della Calabria.

Alla riunione hanno partecipato Paolo Tramonti Segretario Generale della Cisl, Domenico Zannino Segretario Regionale della Cisl, per la FEMCA Cisl il Segretario Generale Pompeo Greco, e i componenti di segreteria Maria Scirtò, Fortunato Comito, Vincenzo Grande e Nicola Santoianni, nonché Carmelo Mangiola coordinatore provinciale di Reggio Calabria, unitamente alle RSU della SORICAL ed Acquereggine.

In effetti, la grave situazione in cui versa l’azienda SORICAL, commissariata da diversi mesi, rende di fatto inadeguato il sistema di distribuzione e di erogazione del servizio idrico. Manca una attenta gestione dell’insieme delle risorse, che si traduce, di fatto, in una precaria gestione del ciclo integrato delle acque. Nel merito a nulla sono valse le reiterate richieste inoltrate alla Giunta regionale per ottenere un tavolo specifico volto ad affrontare e definire, unitamente alle parti sociali, le problematiche legate all’utilizzo e corretta gestione di questa importante risorsa.

Eppure di una gestione attenta ed oculata la Calabria ne avrebbe assoluto bisogno. Basti pensare che la situazione attuale comporta una grave penalizzazione dal punto di vista occupazionale che si traduce nella perdita di centinaia di posti di lavoro. La pubblica amministrazione tutta, non può estraniarsi dall’affrontare seriamente il problema, visto che la riscossione dei tributi, puntualmente pagati dai cittadini calabresi per l’utilizzo e la depurazione delle acque, non vengono devoluti agli enti fornitori del servizio.

Il rilancio del settore non può non passare attraverso una “gestione industriale” dell’intero ciclo integrato delle acque, che garantirebbe maggiore economicità di gestione, efficienza del servizio, la riduzione della tariffa e garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali soprattutto degli addetti nell’indotto.

Occorre altresì affrontare al più presto con le parti sociali il grave problema della depurazione delle acque. L’attuale situazione, che vede i Comuni quali unici gestori degli impianti di depurazione, non può più essere tollerata. Infatti accanto agli innegabili effetti dannosi per l’ambiente, si assiste sempre di più ad una continua precarizzazione e perdita di posti di lavoro.

Infine per la CISL e per la FEMCA CISL bisogna che la Giunta Regionale, nella persona del Presidente Scopelliti in particolare, si faccia carico al più presto di avviare un confronto vero e di merito, volto a risolvere le problematiche presenti e future del ciclo integrato delle acque, non tralasciando l’esigenza di garantire la qualità e la sicurezza legata al consumo di questa importante risorsa pubblica, che tale deve rimanere.

 

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