26/10/2011
Alla Vinyls evitato il fallimento, si valutano nuove offerte

 

di Sara Martano

Evitato per ora il fallimento per la società Vinyls e prorogata la gestione commissariale per altri tre mesi. Questo l’esito dell’incontro di oggi al ministero dello Sviluppo Economico che dà una boccata di ossigeno ai lavoratori di Porto Marghera (Venezia) e Porto Torres (Sassari) ma il futuro industriale degli stabilimenti è ancora del tutto incerto. Diverse le offerte che sono state presentate: per Porto Marghera ci sarebbe l’offerta dell’Oleificio Medio Piave che opera già a Treviso, specializzato nel trattamento di olio industriale vegetale. Offerta ritenuta particolarmente affidabile da parte del ministero, perché l’azienda nel 2010 ha avuto un utile di 150 milioni di euro e nel 2011 ne farà 180. L’investimento è di otto milioni di euro e verranno assorbiti tutti i 165 lavoratori. Ci sarebbero, però, delle questioni da risolvere che riguardano la necessità di una banchina più ampia e la riattivazione della linea ferroviaria.

Per Porto Torres è stata presentata una proposta da parte di Sardinia Green Island di Assemini, riguardante la produzione di impianti per l’energia rinnovabile con un investimento di 400 milioni di euro in quattro anni. L’azienda produrrà macchinari che verranno utilizzati nel settore fotovoltaico ed eolico e prevede il riassorbimento dei 103 operai della Vinyls.

Entrambi i progetti però riguardano solamente le aree industriali e non gli impianti che sarebbero demoliti. La green economy, quindi, protrebbe salvare la chimica di base, ma è ancora tutto da verificare perchè tra le altre manifestazioni di interesse rispunta quella del fondo svizzero Gita (per entrambi gli impianti) che in una lettera si dichiara in grado di sostenere l’investimento finanziario necessario, anche se sia il ministero che i commissari hanno ritenuto questa offerta non ricevibile perchè l’azienda è inaffidabile. “E’ importante però capire bene le reali intenzioni della Gita – sostiene Giampiero Murgia, segretario generale Femca Sardegna, perchè è l’unica in grado di portare avanti anche le produzioni industriali e non acquisire solo le aree”.

Ora sia a Porto Marghera che a Porto Torres ci saranno le assemblee con i lavoratori, i quali in questi giorni hanno messo in atto diverse forme di protesta stanchi per la situazione di incertezza che si protrae ormai da due anni. “Abbiamo chiesto al ministero – sottolinea Sergio Gigli, segretario generale Femca Cisl – un ulteriore incontro per proseguire la trattativa anche con la partecipazione dell’Eni non solo perchè è proprietaria delle aree ma anche perchè deve fare la sua parte nel salvaguardare totalmente gli attuali livelli occupazionali”.

I commissari, inoltre, hanno confermato l’ulteriore proroga della cassa integrazione guadagni straordinaria fino a fine anno, e la corresponsione della mensilità arretrata del mese di marzo entro settembre. Non solo, hanno anche chiesto di dare immediatamente avvio alle procedure di svuotamento degli impianti i cui lavori di bonifica saranno regolarmente retribuiti.

“Riteniamo utile che si apra un confronto che faccia chiarezza rispetto a tutti gli elementi che ci sono oggi in campo – ha affermato Massimo Meneghetti. segretario generale della Femca di Venezia -, attraverso la convocazione di un tavolo ministeriale allargato anche alle Istituzioni, all’Eni e alle Rsu, partendo dalla disamina delle offerte oggi in campo, sia dal punto di vista industriale, che occupazionale e senza escludere nessuno. E’ necessario inoltre dare avvio a una discussione che ci permetta di arrivare quanto prima alla definizione di un nuovo accordo di programma per Porto Marghera, per far finalmente decollare quel processo di riqualificazione industriale di quest’area, che da troppo tempo stiamo attendendo”.

Durante l’incontro è stato anche fatto il punto sullo stabilimento di Ravenna già ceduto alla società Co.Em., interamente partecipata dal gruppo Igs. Entro settembre ci sarà il closing, con l’atto di vendita a Igs che sarà definito, e dal punto di vista occupazionale, entro qualche mese, saranno
riassorbiti tutti i 54 lavoratori.

(8 settembre 2011)

 

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